Portico d'Ottavia 13

Portico d'Ottavia 13


26/01/2022

Portico d’Ottavia 13

sceneggiatura e regia  di Franco Di Leo

dal saggio Portico d’Ottavia 13 - Una casa del ghetto nel lungo inverno del ‘43

di Anna Foa

Il 16 ottobre del 1943 i nazisti effettuano un rastrellamento nel ghetto di Roma, arrestando più di milleduecento persone. Oltre mille di esse finiscono ad Auschwitz e solo sedici di loro riescono a sopravvivere e a tornare. Quel giorno, in una casa ai margini del ghetto in via Portico d’Ottavia 13, vengono arrestati più di trenta ebrei, tra i più poveri della Comunità, per lo più vecchi, donne e bambini. Altri quattordici saranno catturati nei mesi successivi. Le loro storie autentiche, intrecciate con quelle dei nove mesi segnati per gli ebrei romani da oltre duemila deportazioni, costituiscono il flusso narrativo di Portico d’Ottavia 13. Alcuni sono presi per strada, nel quartiere del ghetto da cui non si sono allontanati, altri vengono catturati nelle abitazioni in cui sono tornati o in cui si sono rifugiati. Li arrestano soprattutto le bande autonome dei fascisti che dipendono direttamente dai nazisti, mosse dall'avidità della taglia e spesso guidate dalle delazioni delle spie. Intorno, il caos di una città allo sbando, messa in ginocchio dai bombardamenti, dalla fame e dai rastrellamenti, su cui incombe infine l’eccidio delle Fosse Ardeatine.

A fare da filo conduttore tra le vicende narrate dai pochi superstiti e le memorie di chi non è tornato sono tre personaggi: un ebreo romano, emigrato negli Stati Uniti prima della guerra e di passaggio a Roma per rivedere i luoghi della sua giovinezza, e i due custodi dello stabile di Portico d’Ottavia 13, che rievocano i momenti tragici del rastrellamento, fino al racconto finale del processo e della condanna della donna che ha tradito i suoi correligionari provocandone la cattura e la deportazione.

Il film (durata circa 60 minuti) è stato realizzato su autorizzazione e con la collaborazione di Anna Foa, docente di storia moderna all’Università La Sapienza di Roma e autrice del saggio da cui è stata tratta la sceneggiatura. Il lavoro ha come interpreti le attrici e gli attori del GTS di Gallese (VT), località nella quale sono state effettuate le riprese.

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