"La stupidità - Orazione semiseria"

"La stupidità - Orazione semiseria"


26/01/2023

Recital di Emanuele Santoro

Interpretazione di Emanuele Santoro

Lo spettacolo

La stupidità umana mi ha sempre incuriosito e affascinato, ma anche afflitto, in particolare la mia. In genere, quella degli altri può farci sorridere, a volte ci inqueta, quasi sempre ci complica la vita perché, come fosse la cosa più naturale del mondo, lo stupido appare improvvisamente per rovinare i tuoi progetti, distruggere la tua pace, complicarti il lavoro, farti perdere denaro, tempo, buonumore, produttività, e tutto questo senza malizia, senza rimorsi e senza ragione. Così, stupidamente. Questa orazione (più che) semiseria rappresenta, per dirla con il Prof. Cipolla, al cui testo lo spettacolo si ispira, “uno sforzo costruttivo per investigare, conoscere e quindi possibilmente neutralizzare una delle piu potenti e oscure forze che impediscono la crescita del benessere e della felicità umana”. Uno sforzo rivolto non agli stupidi ma a chi a volte ha a che fare con loro. Il tema (problema) della stupidità viene trattato, in modo leggero e ironico, analizzandolo da più punti di vista, dalla vita quotidiana alle implicazioni sociali che ha avuto nel corso della storia. Dalla sua definizione da vocabolario a quella che ne danno i bambini, dai pensieri di illustri personaggi del passato a vere e proprie "teorie" o analisi quasi scientifiche, passando per leggi assurde e manuali d'istruzione o avvertenze varie in cui ci si domanda se sia stupido chi le ha scritte o se chi le ha scritte fosse convinto che gli stupidi siamo noi che leggiamo. Uno spettacolo intrigante e divertente al tempo stesso, che vuole sensibilizzare il pubblico, in particolare quello giovane, su una spinosa questione umana la cui attualità è senza tempo, come lo stesso Einstein ha osservato. "Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi".

 

La critica

“ (…) A Emanuele Santoro il merito di avere richiamato l’attenzione su un saggio di così bruciante attualità, con intelligente leggerezza com’era nelle corde di Cipolla.” Manuela Camponovo, L’Osservatore 27 agosto 2022

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